mercoledì 14 ottobre 2015

Suburra

Il personaggio del capo della famiglia degli Anacleti, non sembra tanto un' efferato zingaro criminale, ma assomiglia  all' esponente di qualche gruppetto neo-fascista merdoso, che in teoria dovrebbe essere una cosa diversa.
Ma tutta la parte che gira intorno a questo personaggio è la migliore, sia come ambientazione, coprotagonisti e comparse, e l' ottima recitazione di Adamo Dionisi, e quasi si mangia tutte le altre parti, compresa quella che dovrebbe essere preminente di Amendola/Carminati, o quella sul Vaticano e i soldi che è la più vaga e meno approfondita.


L' unica cosa sorrentiniana è l' immagine della villa con la musica da festa dei vip in sottofondo. e all''inizio pensavo che ce ne sarebbero state di più.

Favino non è credibile come pescecane della politica, ricorda di più Ferruccio Amendola delle pubblicità dei fustini Dixan, meno sorridente e più drogato.

Bella sparatori nel supermercato, cosa che solitamente si vede nei film americani, ma questo non vuol dire che debba essere per forza in un film italaino. Non è che qui da  noi,anche se utile al racconto, è poco credibile


Un film molto bello da vedere, che però ci porta da poche parti, e un po sempre le stesse.


Finisce con: nun lo dovevi tocca l' omo mio (amore tossico).

Torna Ostia, è una sfida a Non essere cattivo?

(Comunque tutti questi omicidi avranno delle giustificazioni di esigenza narrativa, ma sono un po forzati come attinenza alla realtà).

[rulli sulla pietraglia]

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